• Diventare wedding planner

    Avviare l’attività

    La formazione, spesso, è il primo passo per iniziare a fare la wedding planner. I corsi di formazione sembra che tengano a bada le nostre paure di essere abbastanza brave, professionali, credibili, prima di lanciarsi in questa nuova professione.

    Non mi fraintendere, mettersi in discussione e continuare a crescere è sicuramente fondamentale, ma a volte i corsi di formazione sono un alibi per prendere tempo e non passare davvero all’azione con il lavoro di wedding planner.

    Da dove partire per fare la wedding planner?

    I primi passi sono quelli in cui si rischia di sbagliare di più: per inesperienza, sicuramente, e perché sono quelli che possono fare la differenza tra una buona o una falsa partenza.

    Il rischio e la responsabilità vanno di pari passo, perché parlando con i fornitori scoprirai che wedding planner inesperte o poco professionali sono ovunque, e possono fare seri danni ai loro clienti e all’intera categoria.

    Questo non vuol dire rinunciare in partenza, ma mettere i piedi uno dietro l’altro e iniziare da progetti alla tua portata.

    Il rischio dello start-up per l’attività di wedding planner

    L’entusiasmo dell’inizio e la voglia di dimostrare sul campo la propria bravura ti farebbero accettare qualsiasi incarico, abbassare i prezzi fino al ridicolo pur di prendere un lavoro, scendere a compromessi con qualsiasi richiesta del cliente. Ma la verità è che devi essere sempre tu a guidare la nave: se ti fai guidare dal cliente, il tuo apporto sarà meramente esecutivo. Il cliente decide, ma come scandire i tempi dell’organizzazione, quali fornitori è prioritario opzionare e come si gestisce la squadra sei tu che devi metterlo in chiaro.

    Per questo, per avviare con successo la tua attività di wedding planner, i tuoi primi passi saranno nell’ottica della chiarezza: quindi, business canva per capire il modello di business a cui lavorare, business plan per gestire anche le aspettative economiche e finanziarie e gli indispensabili investimenti, una strategia e un piano di marketing adeguato. Per strategia intendo iniziare a delineare il tipo di cliente con cui vuoi lavorare, che tipo di matrimoni vuoi organizzare, quanti ne vuoi avere per ogni stagione.

    Dire sì sempre non è una buona idea

    Sono certa che penserai: intanto prendo tutto e poi si vedrà, invece questo è davvero un errore macroscopico, perché a parlare con tutti si finisce per non parlare con nessuno, e senza aver messo in chiaro questi punti il rischio è comunque quello di implodere. Approfondiamo meglio questo punto nella sezione dedicata al Mindset della Wedding Planner (Link alla pagina).

    È difficile pensare davvero al cliente ideale all’inizio, perché l’idea è quella di non potersi permettere di fare selezione all’ingresso e perché intanto è importante fare portfolio.

    Eppure ti assicuro che le più importanti influencer hanno iniziato scegliendosi subito il loro pubblico e di conseguenza puntando sin dall’inizio a collaborazioni che potessero valorizzarle: quelle che hanno accettato anche offerte non in linea con la loro filosofia non sono andate poi così lontano. Ispirati a loro per capire come andare nella giusta direzione nel tuo lavoro da wedding planner!

    Il marketing per una wedding planner

    Per quanto riguarda i passi fondamentali da compiere nel campo del marketing, si parte dal naming, la definizione del nome della tua attività, per dare poi corpo alla tua identità visiva, con palette cromatica, logo e immagine coordinata, quindi è l’ora degli strumenti di comunicazione, foto professionali, sito, social, affiliazioni ad eventuali portali (come Matrimonio.com o ZankYou).

    Puoi fare tutto da sola? Ovviamente no, a meno che tu non provenga da questo ambito: è impossibile avere competenze in così tanti settori.

    Io che ho lavorato per anni in un’agenzia di comunicazione mi sono affidata a una grafica per l’immagine coordinata, una web designer per il sito, una SEO specialist per il posizionamento sui motori di ricerca, una fotografa il servizio fotografico di branding. Ho gestito in autonomia “solo” la creazione di tutti i testi del mio sito, la newsletter e i social, perché avevo tutte le competenze per farlo (e continuo a tenermi aggiornata sul tema).

    Lavoro costantemente sulla mia formazione da wedding planner, con un budget definito ogni anno, anche se so scegliere cosa delegare e di cosa occuparmi in prima persona (perché essere freelance vuol dire avere la responsabilità di molte cose ma non farle tutte in prima persona).

    E ora dimmi, sei pronta a preparare lo zaino prima di affrontare il tuo primo giorno in questo nuovo mondo?



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